by Romina Rubino

Lo Studio in Giardino

La stanza d’analisi è per il terapeuta un po’ come la bacchetta magica per un mago.

Non credo si tratti di un paragone troppo azzardato perché qualcosa di magico avviene nell’incontro tra terapeuta e paziente. 

La stanza di terapia è un universo a sé, una specie di portale che apre a mondi profondissimi e affascinanti, dove avvengono magie che è difficile spiegare a chi non ci è mai stato. 

Ogni stanza d’analisi rappresenta il mondo interno del terapeuta che accoglie quello che del paziente: è lì che avviene l’incontro, è lì che avviene la cura. 

Si crea un legame difficile da immaginare, ancora di più da spiegare che stupisce per la sua profondità: la relazione è lo strumento più potente che si possa usare per prendersi cura dell’altro e di sé. 

Nel pensare la mia stanza d’analisi, quello spazio in cui accogliere i mondi dei miei pazienti, le loro sofferenze, i loro desideri, i loro bisogni, penso alla magia della terapia. Penso alle lacrime, ai sogni, ai percorsi che ho avuto e che ho il privilegio di seguire. Penso alle parole urlate, sussurrate, strette tra i denti, condivise. 

Vi mostro la mia stanza e spero di poter riuscire a condividere un pezzetto di quella magia che non smette mai di stupirmi, di saziarmi. 

 

Scopri la storia dello Studio in giardino

Avere uno studio tutto mio è sempre stato un sogno per me.
Qui a Londra, diversamente dall’Italia, i terapeuti usano spesso avere lo studio in casa un po’ per una questione culturale, un po’ per la tipica praticità inglese. 

Il mio sogno però non era avere lo studio in casa, ma avere lo studio in giardino! 

Perchè?

Ogni desiderio dice qualcosa di noi e della nostra storia.

La casa in cui sono cresciuta in Puglia aveva un grande giardino dove da piccola passavo le mie giornate in compagnia di un cane e un gatto nero.
Uno dei ricordi più belli che ho è il sapore dei mandarini che mangiavo direttamente seduta sugli alberi. 

Quando molti anni dopo ho iniziato a pensare di costruire il mio studio in giardino a Londra, ho dovuto rioriganizzare i miei progetti, ironia della sorte, proprio attorno ad un albero.

Un frassino altissimo era al centro del mio progetto e, proprio come a volte accade nella vita in cui scopriamo ostacoli grandi come alberi sul nostro percorso, ho riprogettato il mio sogno trasformando l’albero da ostacolo a punto di forza: oggi lo studio abbraccia l’albero, che dall’alto a sua volta, lo protegge dalle intemperie. 

Un simbolo importante di come nella vita possiamo riorganizzare i nostri progetti attorno alle difficoltà che si presentano sul nostro cammino.