“ Un uomo mentre camminava vide su una siepe un piccolo buco in un bozzolo; incuriosito si mise ad osservare e vide una farfalla che si sforzava per uscire da quel piccolo buco.
Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione.
Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non avesse più la possibilità di fare niente altro.
Allora l’uomo decise di aiutare la farfalla: prese un temperino ed aprì il bozzolo. La farfalla uscì immediatamente.
Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento.
L’uomo continuò ad osservare perché sperava che, da un momento all’altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare.
Non successe nulla! In quanto, la farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate. Non fu mai capace di volare.
Ciò che quell’uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l’intenzione di aiutare non capiva, era che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinché la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali, così che essa potesse volare.A volte, lo sforzo é esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita.
Se vivessimo la nostra esistenza senza incontrare nessun ostacolo, saremmo limitati.
Non potremmo essere così forti come siamo. Non potremmo mai volare! ”
Lo sforzo è uno di quei concetti per cui sembra non esserci più spazio. Nella società dei consumi, del soddisfacimento immediato di qualunque bisogno, non c’è più posto per il desiderio.
Abbiamo perso la capacità di sognare, ma sopratutto quella di lottare per ottenere ciò che desideriamo.
L’attesa, la fatica, quel tempo che ci serapara dal nostro obiettivo è un momento più prezioso di quanto possiamo immaginare, perché ci mette alla prova, ci tempra dandoci la forza poi di… volare.
Ogni volta che ci ritroviamo in un momento di difficoltà pensiamolo come una palestra, come un allenamento cui la vita ci sottopone per preparaci a portare il peso delle nostre conquiste, degli obiettivi raggiunti.
Ciascuno di noi ogni giorno lotta contro se stesso per affrontare le proprie paure e, anche se non ce ne accorgiamo, anche se a volte possiamo pensare che siamo gli unici a soffrire, tutti conducono la propria guerra interiore.
Il percorso per toccare e superare i propri limiti è lento e soprattutto faticoso e nessuno ci arriva senza soffrire: è proprio lo sforzo che abbiamo fatto nel cammino per raggiungere la vetta che renderà il panorama indescrivibile.