Quando abbiamo a che fare con tematiche profonde spesso ci viene da chiederci se è “giusto o sbagliato”, se quell’elemento nella nostra vita, quella caratteristica della nostra mente sia “buono o cattivo” per noi.
“È giusto o sbagliato essere in un certo modo, comportarsi in un certo modo?”
La realtà in cui viviamo è complessa e ricca di significati, sfumature, punti di vista: ridurla a due sole semplici categorie come “giusto e sbagliato” ci priva di quella ricchezza data dalla molteplicità delle visioni.
Per questo l’invito di oggi è ad andare oltre all’idea di giusto o sbagliato.
E se proprio vogliamo dare una risposta direi che la risposta è “dipende”.
Non ci sono regole, non ci sono punti da seguire o consigli che possano racchiudere il senso, l’essenza di chi siamo.
È difficile lo so, spaventoso e disorientante per certi versi. L’unica bussola che possiamo usare siamo noi stessi, le nostre emozioni.
Per questo è importante conoscersi profondamente, in modo da poter sfruttare al massimo tutte le nostre potenzialità, tutte le risorse che abbiamo a disposizione e che a volte perdiamo per paura.
Non esiste buono o cattivo, esiste invece cosa ce ne facciamo di ciò che siamo e di cosa ci capita.
Oltre l’idea di giusto e sbagliato c’è un campo, incontriamoci laggiù.