Siena, anno 1360. Caterina ha 13 anni ed è la ventiquattresima di venticinque figli.
I suoi genitori, come usanza dell’epoca, iniziano le trattative per un matrimonio al quale lei non si sente destinata. Vuole dedicare la propria vita a Dio prendendo i voti e l’unico modo per farlo è entrare in un monastero.
Siamo in pieno Medioevo e i monasteri sono riservati a donne anziane, vedove e con la dote, ma Caterina è molto giovane, particolarmente bella e povera.
Si ammala. Febbri altissime e pustole le sfigurano il volto imbruttendola e facendola sembrare molto più anziana della sua età. Così riesce ad impietosire le suore che la ammettono a pieni voti.
La notizia la commuove così tanto che la sua malattia scompare e nel 1363, a 16 anni, Caterina ormai sana prende i voti.
Resterà nella storia come Santa Caterina da Siena.
Il rapporto tra corpo e mente è molto più stretto di ciò che possiamo immaginare. Ogni sintomo, ogni malattia, ogni manifestazione corporea dice qualcosa di ciò che accade nelle parti più profonde di noi. Il corpo semplicemente arriva prima e spesso trova soluzioni a problemi che la mente cosciente non ha ancora avuto modo neanche di porsi.
Quando cerchiamo di evitare una situazione che ci fa soffrire, la malattia ci obbliga ad affrontarla.
Ogni volta che ci ammaliamo o che ci fa male qualcosa il nostro corpo ci sta inviando un messaggio.
Se siamo pronti ad ascoltarlo e impariamo a leggere il linguaggio del corpo possiamo scoprire aspetti profondi di noi di cui magari non siamo ancora consapevoli.
In questo video:
esploriamo perché non ha senso parlare di mente e di corpo separatamente
approfondiamo cosa sono le somatizzazioni
scopriamo come le nostre parti profonde possono esprimersi attraverso la malattia