Romina Rubino
Psicologa, Psicoterapeuta Psicoanalista italiana a Londra
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Cibo e Umore

by Romina Rubino 05/04/2021
written by Romina Rubino

“Siamo ciò che mangiamo” diceva Feuerbache, ma che collegamento c’è tra il cibo e la nostra salute mentale? 

Quando siamo in ansia o abbiamo paura diciamo che “ci si torcono le budella”, così come “abbiamo le farfalle nello stomaco” quando siamo innamorati e ragioniamo con “la pancia” quando agiamo d’impulso. 

Tutte queste espressioni ci segnalano quanto il nostro stomaco sia protagonista delle emozioni che colorano i momenti più importanti della nostra vita. 

Molti dei segnali chimici che determinano il nostro umore sono generati infatti nell’intestino, che da molti è considerato il nostro secondo cervello.

Potremmo definirlo la nostra fabbrica della felicità, visto che è lì che viene prodotto il 90% della serotonina, il neurotrasmettitore associato al buonumore e coinvolto nei disturbi depressivi gravi. 

Recenti studi suggeriscono che i batteri che vivono nel nostro intestino influenzano i livelli di ansia e la percezione dello stress. Di questo si occupa la Psichiatria Nutrizionale, una disciplina che studia come poter curare i disturbi mentali con l’alimentazione.
In particolare si è osservato che lo stato del Microbiota (l’insieme dei batteri presenti nel nostro intestino e che sembra essere il tramite attraverso cui intestino e cervello comunicano) possa essere collegato con l’umore. Si è visto infatti che persone che soffrono di disturbi depressivi presentano una carenza di due ceppi di batteri intestinali specifici.
Da qui l’idea di poter trattare i disturbi mentali modificando lo stile alimentare e quindi anche prendendosi cura della flora batterica che popola il nostro intestino e decide quali sono le sostanze nutritive da utilizzare e quali quelle da scartare.

Per questo credo sia importante distinguere tra alimentazione e nutrizione: nel primo caso facciamo riferimento al semplice atto di mangiare con cui semplicemente introduciamo sostanze nel nostro organismo, mentre quando parliamo di nutrizione ci riferiamo a un insieme di processi complessi che vanno dalla scomposizione degli alimenti, all’assorbimento dei nutrienti utili al nostro benessere psico-fisico.

Come una macchina costosa, il nostro cervello funziona meglio quando lo nutriamo con carburante di alta qualità. Per questo, per prenderci cura della nostra mente, è importante imparare a riconoscere gli effetti che i diversi cibi hanno sul nostro umore e sul nostro equilibrio psicofisico.
I cibi che ingeriamo influiscono sulla nostra mente e ogni volta che scegliamo cosa mangiare stiamo scegliendo se e come nutrire la nostra mente. 

Che stile alimentare possiamo adottare allora per migliorare anche la nostra salute mentale?

Ovviamente conviene sempre rivolgersi ad un esperto nutrizionista che possa creare un piano alimentare seguendo le esigenze soggettive, ma ci sono alcune indicazioni di massima che possono aiutare tutti ad adottare uno stile alimentare più sano che tenga conto della funzione che gli alimenti possono avere anche nella nostra salute mentale.

1. Cercare di mangiare più volte al giorno, evitando così di avere pochi pasti e molto grandi, ma facendo diversi spuntini per non arrivare ai pasti principali con troppa fame.

2. Scegliere alimenti che siano nutritivi. Come spiego anche nel video che trovi qui sotto, le famose merendine confezionate ma anche le bevande zuccherate (anche i succhi di frutta sono molto zuccherati!) contribuiscono a creare un picco glicemico (cioè quantità di zucchero nel sangue) che scenderà velocemente per farci sentire molto presto nuovamente fame.
Scegliere mandorle, noci, frutta naturale come spuntino significa introdurre tante vitamine e sali minerali che andranno a nutrire il nostro cervello fornendogli tutte le “mattonelle” con cui costruire ciò che serve per stare bene.

3. Bere molta acqua. Siamo fatti sopratutto di acqua: un adulto medio ne contiene il 60% del peso corporeo, un neonato arriva ad averne fino al 75%. Privare il nostro organismo di acqua significa mettere in cervello in grande difficoltà. Per questo è importante mantenere alti i livelli di idratazione, che facilitano i processi di concentrazione e ci aiutano a pensare più lucidamente. Se viene difficile bere acqua semplice possiamo optare per delle tisane (meglio se senza zucchero).

4. Scegliere il più possibile alimenti crudi e poco processati. Per spiegarla facilmente qualcuno ha detto “mangia solo quello che avrebbe mangiato tuo nonno”. Frutta e verdura di tutti i colori possibili! Ogni colore rappresenta la presenza di un particolare nutrimento: averne la più grande varietà possibile aiuterà il corpo ad avere a disposizione tutti gli elementi necessari per farci stare bene.

4. Fare un uso moderato di caffeina. La caffeina è uno stimolante che ci dà un aumento di energia veloce e temporaneo, un po’ come un fuoco di paglia che ci riscalda molto velocemente ma per poco tempo e poi ricominciamo ad avere freddo. Appena l’effetto energizzante passa possiamo sentirci ansiosi e depressi e, se abusata, la caffeina può interferire con il nostro sonno.
La troviamo, oltre che nel caffè, nel the, nella cioccolata, nella Coca-cola e nelle bevande energizzanti in generale.

5. Inserire nel proprio piano alimentare lo yoghurt. Questo alimento contiene i famosi fermenti lattici attivi che andranno ad arricchire la flora intestinale e ci permetteranno di prenderci cura della salute del nostro intestino.
Meglio scegliere uno yoghurt bianco e aggiungere la frutta fresca e noci o semi naturali per uno snack sano, evitando quelli già pronti che contengono grandi quantità di zuccheri.

Infine, per le donne è consigliato il magnesio per aiutare a stabilizzare gli sbalzi d’umore premestruali. Si può assumere attraverso integratori o cibi ricchi di questa sostanza.
Sembra invece molto frequenche per gli italiani a Londra una carenza di vitamina D (da tenere sempre sotto controllo). Questo fenomeno è dovuto al fatto che la vitamina D richiede l’esposione alla luce solare per essere assorbita. Chi è nato e cresciuto in Italia è abituato quindi ad una maggiore esposizione che viene a diminuire quando ci si trasferisce per esempio a Londra. Per questo è importante controllare spesso i livelli di vitamina D presenti nel corpo e provvedere eventualmente ad una integrazione in caso di carenza.

Queste sono solo alcune indicazioni di massima che possiamo seguire per prenderci cura del nostro equilibrio psico-fisico anche attraverso il cibo. Non significa che non possiamo mai più mangiare cibi processati o bere un bicchiere di vino, ciò che credo sia importante è mantenere un equilibrio e sentire che possiamo prenderci cura di noi anche attraverso le scelte alimentari che facciamo ogni giorno.

In questo video:

🍉scopriamo in che modo stomaco e cervello comunicano
🍒impariamo cos’è la dipendenza da zucchero (o sugar addiction)
🍊quali cibi possono aiutarci a prenderci cura di noi e della nostra salute mentale 

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Il rapporto tra mente e corpo

by Romina Rubino 28/03/2021
written by Romina Rubino

Siena, anno 1360. Caterina ha 13 anni ed è la ventiquattresima di venticinque figli.

I suoi genitori, come usanza dell’epoca, iniziano le trattative per un matrimonio al quale lei non si sente destinata. Vuole dedicare la propria vita a Dio prendendo i voti e l’unico modo per farlo è entrare in un monastero.

Siamo in pieno Medioevo e i monasteri sono riservati a donne anziane, vedove e con la dote, ma Caterina è molto giovane, particolarmente bella e povera.
Si ammala. Febbri altissime e pustole le sfigurano il volto imbruttendola e facendola sembrare molto più anziana della sua età. Così riesce ad impietosire le suore che la ammettono a pieni voti.
La notizia la commuove così tanto che la sua malattia scompare e nel 1363, a 16 anni, Caterina ormai sana prende i voti.
Resterà nella storia come Santa Caterina da Siena.

Il rapporto tra corpo e mente è molto più stretto di ciò che possiamo immaginare. Ogni sintomo, ogni malattia, ogni manifestazione corporea dice qualcosa di ciò che accade nelle parti più profonde di noi. Il corpo semplicemente arriva prima e spesso trova soluzioni a problemi che la mente cosciente non ha ancora avuto modo neanche di porsi.

Quando cerchiamo di evitare una situazione che ci fa soffrire, la malattia ci obbliga ad affrontarla.

Ogni volta che ci ammaliamo o che ci fa male qualcosa il nostro corpo ci sta inviando un messaggio.
Se siamo pronti ad ascoltarlo e impariamo a leggere il linguaggio del corpo possiamo scoprire aspetti profondi di noi di cui magari non siamo ancora consapevoli.

In questo video:
🔹esploriamo perché non ha senso parlare di mente e di corpo separatamente
🔹approfondiamo cosa sono le somatizzazioni
🔹scopriamo come le nostre parti profonde possono esprimersi attraverso la malattia

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Cambiare: tra Desiderio e Paura

by Romina Rubino 28/03/2021
written by Romina Rubino

Oggi sono qui per annunciare un grande cambiamento.
Ci ho pensato e ripensato a lungo, ho fatto un passo avanti e due indietro un po’ come un paguro, ma alla fine ho deciso: cambio guscio.

🐚Restare nella realtà che ci siamo duramente costruiti è rassicurante, ma arriva un tempo in cui il cambiamento diventa necessario.

🦋Il nome “Percorsi nella mente” mi ha accompagnata negli anni della formazione ed è stato il nome con cui, giovane terapeuta, sono arrivata qui a Londra.
Questa città mi ha (s)travolta, messa alla prova, si è presa tutto ciò che ero e mi ha restituito una me nuova, più definita, sicuramente cresciuta.

Allora un po’ come un paguro, dopo essermi portata dietro la mia conchiglia per tanto tempo, oggi sento che è arrivato il momento di cambiare casa. C’è una conchiglia più adatta ad accogliere chi sento di essere oggi.

🌈“Percorsi nella mente” cambia nome. La Psicologia del profondo resterà sempre un tema centrale nel mio racconto. Dal mio studio in giardino (che è quasi pronto!) vi mostrerò la mia esperienza di psicoterapeuta Italiana a Londra per accompagnarvi tra i timori e le speranze di questa città così speciale.

I cambiamenti profondi richiedono tempo e, anche se possono sembrare immediati, sono spesso frutto di un processo profondo dove Paura e Desiderio danzano insieme finché uno dei due prevale.

In questo video racconto meglio i motivi di questa scelta ed esploriamo i processi emotivi profondi che accompagnano il cambiamento.

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Stereotipi di genere

by Romina Rubino 28/03/2021
written by Romina Rubino

Sogno un mondo in cui non ci sia bisogno della festa donna. Un mondo di esseri umani che si rispettano a prescindere dal genere, dalle forme fisiche, dal modo di vestire, dal numero di partner che scelgono liberamente di avere.

Sogno un mondo in cui le persone possano sentirsi libere di esprimere se stesse, mettendo in gioco la propria unicità senza pregiudizi o forzature, senza paura di essere discriminate o derise.

Un mondo in cui essere donna non significhi dover scegliere tra santa o strega e dove non ci siano etichette, ruoli prestabiliti, colori e compiti assegnati arbitrariamente. Dove i bambini possano essere liberi di giocare con i giochi che scelgono, lontani da bambole rosa per le femmine e macchinine blu per i maschi.

Sogno un mondo in cui l’essere donna non significhi nient’altro che sentirsi libere di splendere!

Ci sarebbero davvero tante cose da dire sul tema della donna, del femminile e della cultura maschilista che ancora oggi, nel 2021, ci costringe a “ festeggiare” la donna un giorno all’anno.

La cultura maschilista danneggia tanto gli uomini quanto le donne. Molti dei disturbi psicologici di cui soffriamo sono parte di una cultura fatta di pregiudizi e disparità.
Identificare un problema però è solo una parte del lavoro da fare, per questo è importante promuovere una nuova visione inclusiva in cui uomini e donne possano sentirsi liberi di esprimersi lontani da concetti precostituiti.

In questo video:
– impariamo a riconoscere il maschilismo interiorizzato
– esploriamo gli effetti negativi che può avere sulla salute mentale anche maschile
– cerchiamo spunti di riflessioni per promuovere una cultura inclusiva

Di seguito una serie di titoli di libri che trovo molto utili per approfondire questo tema.

📚”Liberati della brava bambina” Gancitano, Colamedici
👉🏻”Sii bella e stai zitta” M. Marzano
📚”Strong is the new pretty” K. Parker
👉🏻”La rabbia ti fa bella” S. Chemaly
📚”Storie della buonanotte per bambine ribelli”

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Le emozioni

by Romina Rubino 28/03/2021
written by Romina Rubino

Per difenderci tendiamo a costruire pesanti armature che finiscono per allontanarci dagli altri come da noi stessi, dalle nostre emozioni più profonde.
In molti sono consapevoli delle proprie armature, molto meno del doloroso prezzo che pagano ogni giorno.

Spesso considerate come un’interferenza da evitare, le emozioni sono invece la bussola che ci orienta nel mondo, se impariamo a riconoscerle e gestirle.

Ogni tanto occorre fare un bilancio per capire se ne vale ancora davvero la pena pagare un prezzo così alto. Qual è la tua armatura e quanto pesa?

In questo video parliamo insieme di emozioni e delle armature che possiamo costruirci per non sentirle:
🔸impariamo a identificare le emozioni e a riconoscerle dai segnali del corpo
🔸capiamo come utilizzarle
🔸esploriamo gli effetti delle emozioni represse

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La morte e il suicidio

by Romina Rubino 28/03/2021
written by Romina Rubino

Il tabù della morte

Freud non pensava alla morte come un abisso da vincere, ma come condizione della vita. È il trascorrere del tempo, il suo divenire inesorabile a farci apprezzare i dettagli apparentemente più insignificanti della vita. Il corrompersi delle cose, anziché generare disperazione, introduce a una esperienza della bellezza non disgiunta da quella della caducità: «Nel corso della nostra esistenza, vediamo svanire per sempre la bellezza del corpo e del volto umano, ma questa breve durata aggiunge a tali attrattive un nuovo incanto. Se un fiore fiorisce una sola notte, non perciò la sua fioritura appare meno splendida».

“Tratto da “I tabù del mondo” di M. Recalcati

La morte e il suicidio sono dei tabù del nostro tempo: è diventato sempre più difficile parlarne, soprattutto in una società che evita il dolore e la sofferenza e premia una visione della vita positiva a tutti i costi.

Parlare di morte e suicidio ci aiuta a reintegrare degli aspetti che pure fanno parte della vita e che, se tagliati fuori, possono diventare pericolosi.

Quando stiamo male (e dico “quando” perché il dolore è uno stato naturale della vita insieme a tutti gli altri ) chiediamo aiuto, parliamone con qualcuno, diamo parole al nostro dolore e permettiamoci di incontrare l’altro nella condivisione di un momento di sofferenza.

Questo video è dedicato a Mario e a tutti quelli che soffrono in silenzio, perchè possano sentire che c’è spazio per dare voce a se stessi e alle proprie emozioni. ❤️

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L’EMDR

by Romina Rubino 28/03/2021
written by Romina Rubino

Dopo aver esplorato il trauma, impariamo a conoscere uno dei modi più efficaci per affrontarlo.

Cos’è l’EMDR?

L’EMDR è un approccio terapeutico che si usa per lavorare sul trauma, per alleviare lo stress e i disturbi che spesso seguono le esperienze traumatiche.
Nasce come trattamento per il Disturbo Post Traumatico da Stress: una sindrome che si presenta dopo eventi traumatici gravi come abusi, aggressioni, violenze fisiche o psicologiche, incidenti.

Nel tempo però l’EMDR si è rivelato molto efficace nel trattare anche stati d’ansia, attacchi di panico, disturbi del sonno, fobie e tutti quei sintomi che hanno origine, o vengono amplificati, da un evento traumatico non elaborato.

Come funziona l’EMDR?

La chiave per entrare nel cuore del trauma è il corpo e la sua memoria.
Si parte dalle sensazioni fisiche e dalle emozioni legate al ricordo traumatico e si usano i movimenti oculari (o altre forme di stimolazione tattile o sonora) per ricreare la connessione tra quelle parti del cervello che sono state ‘scollegate’ a causa dell’evento traumatico.

Grazie a questa stimolazione bilaterale si può ricollegare la memoria fino a quel momento bloccata, stimolando nuove connessioni e significati.
L’attenzione duale, che ci accompagna in tutto il processo, ci permette di stare con un piede nel passato e uno nel presente, passando facilmente dalle emozioni spaventose legate al ricordo traumatico, alla sicurezza del presente dove parti adulte e competenti si prendono cura di noi.

L’EMDR ricollega parti della mente che erano prima scollegate dal resto dei ricordi, avviando un naturale processo di auto-guarigione di cui tutti gli esseri umani sono dotati.

L’obiettivo non è dimenticare il trauma, ma aiutare la persona a esplorare e affrontare i significati profondi che si legano a quell’evento. Dopo poche sedute generalmente si inizia a sperimentare un miglioramento dei sintomi e il ricordo di ciò che ci tormentava si trasforma da negativo a neutro, o addirittura positivo.

Nel video di approfondimento in cui parliamo di:
🔸come funziona praticamente l’EMDR
🔸in che modo agisce sul cervello trasformando la struttura dei ricordi
🔸quali tipi di sintomi possono essere trattati attraverso l’EMDR

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Il trauma

by Romina Rubino 28/03/2021
written by Romina Rubino

Il trauma è una “ferita dell’anima” che può lasciare cicatrici profonde quando non curato.
Quando si parla di trauma tendiamo a pensare a grandi catastrofi come incidenti, gravi perdite, abusi, in realtà possono essere considerate traumatiche tutte le esperienze dolorose non elaborate che, anche se accadute molto tempo fa, continuano a minacciare il nostro benessere presente.

Siamo equipaggiati per elaborare emozioni anche molto intense e nel 70-80% dei casi anche eventi traumatici molto stressanti si risolvono naturalmente grazie ad un innato meccanismo di elaborazione che “digerisce” le informazioni ed integra in modo costruttivo il ricordo di quel momento.

Quando il carico emotivo è troppo però, il cervello fa fatica ad integrare le tante informazioni ed emozioni ricevute tutte insieme, così nasce un trauma: ripensiamo ad una situazione e sentiamo che il nostro corpo si riattiva, che si scatenano dentro di noi intense sensazioni fisiche che non riusciamo a controllare. Dimenticare diventa difficile, il ricordo di quel momento ci ossessiona e il vissuto doloroso si congela dentro di noi, elaborare sembra impossibile e finiamo per vivere nell’ansia.

Nella psicoterapia ci occupiamo proprio di queste ferite, le troviamo nascoste tra le storie che ci siamo raccontati per coprire il dolore, le scoviamo sotto gli attacchi di panico e le fobie, tra gli incubi e i dolori cronici in cui si concentra la tensione della mente che prova a resistere.

Come nel kintsugi, l’arte giapponese di riparare gli oggetti rotti con l’oro, nella terapia cerchiamo le rotture, scopriamo le ferite e nel curarle, le arricchiamo. Così quel ricordo frammentato che avevamo tentato di buttare risplende con la forza che ci ha aiutato a superarlo: ciò che sembrava irreparabile diventa invece il nostro punto di forza.

Nel video di approfondimento in cui parliamo di:
🔸come si comporta il nostro cervello durante le situazioni traumatiche
🔸in che modo riconoscere quei sintomi che hanno origine traumatica
🔸come trasformare un sintomo in un segnale utile a conoscerci meglio

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È giusto o sbagliato? Dipende!

by Romina Rubino 27/03/2021
written by Romina Rubino

Quando abbiamo a che fare con tematiche profonde spesso ci viene da chiederci se è “giusto o sbagliato”, se quell’elemento nella nostra vita, quella caratteristica della nostra mente sia “buono o cattivo” per noi.

“È giusto o sbagliato essere in un certo modo, comportarsi in un certo modo?”

La realtà in cui viviamo è complessa e ricca di significati, sfumature, punti di vista: ridurla a due sole semplici categorie come “giusto e sbagliato” ci priva di quella ricchezza data dalla molteplicità delle visioni.
Per questo l’invito di oggi è ad andare oltre all’idea di giusto o sbagliato.

E se proprio vogliamo dare una risposta direi che la risposta è “dipende”.
Non ci sono regole, non ci sono punti da seguire o consigli che possano racchiudere il senso, l’essenza di chi siamo.

È difficile lo so, spaventoso e disorientante per certi versi. L’unica bussola che possiamo usare siamo noi stessi, le nostre emozioni.

Per questo è importante conoscersi profondamente, in modo da poter sfruttare al massimo tutte le nostre potenzialità, tutte le risorse che abbiamo a disposizione e che a volte perdiamo per paura.

Non esiste buono o cattivo, esiste invece cosa ce ne facciamo di ciò che siamo e di cosa ci capita.
Oltre l’idea di giusto e sbagliato c’è un campo, incontriamoci laggiù.

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Overthinking: pensare troppo

by Romina Rubino 27/03/2021
written by Romina Rubino

“Quanto più rimugini un pensiero negativo, tanto più esso viene rafforzato. Se lo ignori, lo farai morire di fame.” Swami Satchidananda

Quando pensare diventa un’ossessione ci ritroviamo persi, intrappolati in un labirinto dove percorriamo sempre le stesse strade senza mai trovare soluzione o via d’uscita. Non importa che sia giorno o notte, che ci stiamo divertendo o annoiando, quel pensiero che ci tormenta arriva e si impossessa della nostra mente senza lasciare spazio ad altro.

L’auto-riflessività è una delle funzioni più importanti della mente umana, è ciò che ci distingue da tutte le altre specie viventi, ma quando diventa troppa si trasforma in un problema e noi finiamo per non trovare pace, tormentati da circoli infiniti di pensieri che ci disturbano.

Gli inglesi lo chiamano “overthinking”, letteralmente “pensare troppo” ed è un fenomeno molto diffuso che contribuisce ad alimentare ansia e depressione.
Quando pensiamo troppo infatti, tendiamo a focalizzarci sull’aspetto problematico di ciò che ci accade, sottraendo tempo ed energie alla ricerca di una soluzione.

Occuparci delle aree della nostra vita che sentiamo di poter migliorare è una buona abitudine; pre-occuparci invece di ciò che potrebbe accadere significa sprecare energie.
I motivi che ci spingono a farlo riguardano in genere una fatica a lasciar andare il passato, o un’ansia di affrontare il futuro.

A volte si tratta di un rimuginare su situazioni avvenute anni fa (come all’asilo!) in cui non ci perdoniamo per come ci siamo (o non ci siamo) comportati, altre volte serve a darci l’illusione di poter prevedere, di poterci preparare ad un evento che potrebbe avvenire.
In entrambi i casi il risultato è che ci perdiamo il momento presente.

✍🏻 E a voi succede? Vi capita di pensare troppo?
✍🏻Quali tipi di pensieri vi assillano di più? Quelli legati al passato o quelli rivolti al futuro?
✍🏻 Quali strategie avete sviluppato per reggere il peso dei pensieri intrusivi?

Nel video approfondiamo le ragioni profonde che si celano dietro questo fenomeno e sperimentare dei modi per poterlo affrontare al meglio trasformando l’angoscia in azione.

In questo video parliamo di:
🔶 pensieri intrusivi
🔶 perchè pensiamo troppo?
🔶 come possiamo utilizzare questa modalità per conoscerci meglio

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